Il Signor Scrivoavventura

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Qui comincia la sciagura
del signor Scrivoavventura,
che realizza un manoscritto
perché è in mora con l’affitto.

Lo fa leggere ai parenti
che si mostrano contenti,
glielo mostra a conoscenti
entusiasti e compiacenti.

Ma agli amici poco importa
la grammatica inaccorta,
quei refusi sono tanti
evidenti e imbarazzanti!

 

Un bel giorno corre in posta
e lo manda a un editore,
ma alla pessima risposta
egli è preso dal furore.

“Non capiscono il talento”
grida in preda allo scontento,
“Se non vogliono stampare
io lo faccio a pagamento”.

“Voglio proprio pubblicare”
pensa lui tutta la notte
“ma pagar per il piacere
mi ricorda le mignotte”.

“Non si paga per il sesso
o per i sogni nel cassetto!”
sentenziò Scrivoavventura,
che balzò fuori dal letto.

E così lui corse al cesso
preparandosi all’assolo.
“Vaffanculo agli editori,
io mi pubblico da solo!”.

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