Privacy policy di Obbrobbrio.it

INTRODUZIONE

Abbiamo realizzato questa inutile pagina in seguito a due altrettanto inutili normative: la legge sui cookie e il cosiddetto GDPR.
Ad ogni modo, soddisferemo la vostra innata curiosità di conoscere che fine fanno i dati personali collezionati durante la navigazione su questo blog.

IL BLOG

Obbrobbrio è ospitato su Aruba e realizzato in WordPress. Il dominio è intestato a tale Alessandro Cassano, contattabile all’indirizzo email info[@]obbrobbrio.it. Il legislatore, a questo punto, vorrebbe che il sottoscritto indicasse pubblicamente il proprio indirizzo di casa. Dopotutto occorre tutelare la privacy, no?

I DATI COLLEZIONATI

– Ogni volta che un visitatore commenta un articolo, l’amministratore riceve una mail di notifica contenente il suo indirizzo ip, oltre ovviamente ai dati inseriti manualmente (nome, email, indirizzo web). Questi dati servono a tutelare le chiappe del proprietario del blog in caso a qualcuno venga l’idea di commettere un reato, nonché a filtrare i commenti degli spam-bot;
– i visitatori hanno la facoltà di iscriversi alla Newsletter di Obbrobbrio. I nomi e indirizzi email inseriti vengono e verranno utilizzati soltanto per l’invio di notifiche automatiche alla pubblicazione di ogni nuovo articolo, tramite il plugin Email Subscribers & Newsletters. L’opt-in avviene mediante email di conferma;
– sul blog è attivo Google Analytics. Tramite cookie, vengono raccolti dati di navigazione a mero fine statistico;
– è presente un modulo di contatto in cui vengono richiesti nome e indirizzo email;
– il plugin Akismet, che serve da antispam, raccoglie dati secondo quanto specificato nella privacy policy del servizio stesso;
– il plugin Detect Ad-block installa un cookie nel pc del visitatore al fine di rilevare se egli abbia o meno attivo un ad-blocker. Anche qui, non accediamo ad alcun dato personale dell’utente;
– il Single Sign On di WordPress raccoglie dati specificati nella privacy policy del servizio;
– sono presenti bottoni per condivisioni social su Google +, Facebook, Twitter, Instagram ecc. che ovviamente necessitano di login alle rispettive piattaforme. I dati di login che eventualmente inserirete non saranno assolutamente visibili all’amministratore del blog;
– Aruba effettua dei backup regolari dei dati. Anche qui, bisogna chiedere a loro se e come i dati vengono utilizzati.

In linea generale, i vostri sporchi dati personali non ci piacciono, non ci interessano, ma dobbiamo averci a che fare per mandare avanti il blog, consentirvi di commentarlo e avere la possibilità di rispondere a eventuali mail dei lettori. Ciò che conta è che in nessun caso verranno da noi ceduti volontariamente a terzi: come già spiegato, ci sono delle funzionalità su cui non abbiamo controllo perché si tratta di servizi esterni (leggasi: se un hacker “bucasse” Aruba e riuscisse ad accedere ai vostri preziosi dati, che colpa ne avrebbe il proprietario del sito?).

IN CONCLUSIONE…

Crediamo fermamente che gli utenti debbano ritenersi i primi tutori della propria privacy. Se non volete far conoscere gli affari vostri, non sbandierateli in rete. In particolar modo, se aborrite i cookie non avete capito nulla di come funziona la navigazione in internet, al pari di chi ne ha legiferato la demonizzazione.

A parte raccogliere dati statistici per tener conto dell’andamento del blog – che in nessun caso verranno usati per la profilazione – e poter utilizzare il vostro indirizzo email per rispondere a eventuali vostre richieste inviate tramite l’utilizzo del modulo di contatto, non metteremo in atto alcun comportamento che possa ledere alla sicurezza dei vostri segreti più o meno intimi.

Vi ricordiamo che se proprio volete rompere i coglioni potete richiedere al sottoscritto la conferma dell’esistenza dei dati in nostro possesso, nonché la cancellazione di vostri contenuti, come imposto a noi poveri blogger dal decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Art. 7. Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti).

Cordialmente (ma neanche tanto),

Alessandro Cassano