Scrittura e masturbazione

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Cari Visitors,


scrivo questo articolo-sfogo senza uno scopo o un oggetto ben preciso, ansioso di conoscere i vostri inutili pareri a riguardo delle mie ancor più inutili osservazioni.
Lo scorso settembre avevo scritto un post in cui consigliavo di smettere di scrivere a chiunque non potesse vantare un rapporto libri letti/scritti di almeno cento a  uno. Secondo me, dietro ogni pessimo scrittore – o aspirante tale – c’è una pessimo consigliere, chiamato mitomania.

Immaginiamo questo oscuro demone nell’atto di possedere il povero scribacchino. Immaginiamolo sussurrargli all’orecchio che leggere è inutile e studiare è una perdita di tempo. Scrittori si nasce, gli dirà, spingendolo a costruirsi intorno una barriera di cocciutaggine e permalosità.
La frase più inflazionata da parte di chi sogna di realizzare un best seller è scrivo perché mi fa sentire bene. Espressioni come questa legittimano l’accostamento della (auto?)pubblicazione alla masturbazione, con la differenza che nel primo caso, purtroppo, non esiste un reato di atti osceni in luogo pubblico. Osceni come può esserlo la pubblicazione di libriccini strapieni di orrori grammaticali e lessicali. Roba da vietare ai minori.


Un gradino più in alto troviamo coloro i quali son riusciti a sfuggire alla morsa dell’analfabetismo e riescono a pubblicare delle cagate scritte in italiano corretto.
Sul forum Kindle Direct Publishing, ovvero l’area che dovrebbe essere dedicata esclusivamente al supporto tecnico per chi decide di autopubblicare la sua opera – o presunta tale – c’è chi si è adoperato per fare dello spam in ogni sezione (non trovo questa scelta molto intelligente: dubito che un aspirante scrittore possa ottenere grossi incassi da un pubblico di aspiranti scrittori).


Ci si prova in ogni modo. C’è un tizio che, dopo aver fatto dello spam nella sezione “pubblicazione” con il link a una robetta sentimentale che ho mollato dopo due pagine e mezzo per sopraggiunta narcolessia, ci tiene a specificare che è nervoso per i libri insulsi che trova pubblicati in giro. Qualcun altro dimostra di saperci fare sul serio, e offre una presentazione da mal di testa.
La situazione non cambia nei vari gruppi Facebook dedicati all’autopromozione. Tonnellate e tonnellate (anzi, sarebbe meglio dire Gigabyte) di ebook pubblicati ogni giorno, ogni santo giorno. E le sinossi lasciano intendere che le macrocategorie siano tre:

 

  • Bacio Perugina: che ve lo spiego a fare?
  • Pippa-Punk: sospensione dell’incredulità garantita, quando Giolitti sfodererà i suoi robottoni per sconfiggere gli scioperanti…
  • Fantasy: l’eterna lotta tra il Bene e il Maalox.
Forse sono vittima di pregiudizi, forse son loro che scrivono robaccia immonda. Chi lo sa? Io, quasi quasi, non voglio nemmeno saperlo. Il fatto è che, in questo oceano di letame, è quasi impossibile capire di quale autore fidarsi, e il sistema dei feedback troppo spesso tarocchi non aiuta di certo.
In questo marasma, la mitomania di cui parlavo riesce a farmi stare sul cazzo a pelle tutta questa gente, prima ancora di aver rivolto mezzo sguardo ai loro scritti. Parlano di se stessi in terza persona, si vantano a gran voce di partecipare a talent show dei poveri indetti da case editrici che fino a qualche tempo fa cestinavano qualsivoglia esordiente e ora sono a caccia di gente carica di mi piace e stelline farlocche.


Agli autoruncoli piace masturbarsi in pubblico. Chi siamo noi per impedirglielo? Il Big Jump potremmo farlo noi, insieme. Analizziamo i loro obbrobri letterari, riportiamoli con i piedi per terra. E ricordiamogli che farsi troppe pippe rende ciechi e, forse, anche un po’ stronzi.

 

44 Commenti

  1. Non vorrei mai che ti prendessero in parola, e si mettessero a leggerne cento ma… di quella "roba lì". Molto meglio se continuano a leggersi ognuno il proprio, così il danno è minore… 😀
    Secondo me come rapporto va bene anche 50 a 1 (leggi un romanzo a settimana, ne scrivi uno all'anno) purché sia quelli letti che quello scritto non rientrino nel ramo atti osceni in luogo PUBICO, cioè abortume di mitomani in fregola pubblicativa, con Ego tipo Everest e Talento tipo granello di sabbia…

    p.s.
    Geniale la "lotta tra il Bene e il Maalox" :-))

    • E' proprio questo il punto: l'atto onanistico dovrebbe chiudersi intorno a se stesso, quindi ognuno dovrebbe leggere e rileggere la propria fuffa senza azzardarsi a diffonderla.
      Non punto il dito contro il self, ma contro chi resta convinto che proporre un ebook a 90 centesimi giustifichi l'assenza di un editing e la pubblicazione di qualsiasi oscenità (anzi, oscemità).

  2. Grande! Attendevo con ansia la tua opinione in merito.
    243 thriller+ 204 romanzi rosa+ 85 romanzi storici: non basterebbe un mese di ferie per stroncarli tutti.

  3. Quando leggo "E poi qui il mio racconto che stà superando tutte le visualizzazioni del sito!" vorrei interagire con cotali scriventi. No, non scrotali, cotali. E giocare a chi si masturba meglio.Opss, scusate…

  4. Ho letto l'incipit gratuito di Ella Gai – Rossa come la passione – e son tramortito. Lavora per la più grande azienda di cosmetici d'Europa e la pagano in dollari, mah… Finisce una frase con "Mi ha detto." evitando forse di proposito i 2 punti, le faranno schifo ho pensato. 'Contatta' al posto di 'Contattata'. Poi questa:"Non ho proferito parola ho un fatto,". Finisco con l'ultima chicca del regalo di Ella Gai. – "Nonostante, la mia perenne almeno quando ci riesco dieta,". Per non parlare delle virgolette ingiustificabili e lelle virgole messe a vanvera.
    Non ce la posso fare, mi ha distrutto. Andrea Castellini

    • Alessandro non farlo! Perché ti odi così tanto?! Hai un'autostima così bassa da crogiolarti nel torbido e passionale mondo di Ella Super Gai? No, non farlo, pensa a quanto è bello un qual è scritto senza apostrofo, o a un ce l'ho scritto correttamente! Se ti preme salvare i neuroni, ti consiglio vivamente di imboccare una strada meno perigliosa 😀

    • Esther, purtroppo il blog si occupa di questo. Credo che per lui sia sopportabile ma anche no. Ella scrive di getto la prima stesura e pubblica, non c'è un'altra spiegazione.
      La difficoltà più grande però è capire come usa le virgolette, a volte c'entrano poco e a volte sono superflue. Maah
      Andrea Castellini

    • Andrea, io ho letto tante fax simili di Ella Gai in rete. Tutta gente che si crea siti, blog e cose simili per spacciare roba che va sotto il nome improprio di "romanzo", "poesia" e/o altro di indefinibile. La AllaGai è meno peggio di chi scrive il parlato così: < Ti avevo detto che era così, no! … >
      Tanto per citare un obbrobrio.
      Un'altra chicca: "fare l'atto piccolo" per dire di andare in bagno. Ma dove siamo? In mezzo alle sfigate tutte sospiri alla Jane Austen, o nel 2014? Nel 2014. E ho detto tutto…

    • Le frasi strane sono belle se diventano tormentoni. Non so, son poco pratico dei social. L'esempio del "Ti avevo detto…" non lo capisco se parliamo di congiuntivi. Se sono convinto che Barbara sia l'assassina dirò: "Barbara, so che sei l'assassina". Se non sono convinto diro: " Barbara, non so se tu sia l'assassina".
      "Ti avevo detto che era così" va bene. Poi dipende da tutto il resto del contesto. "Fare l'atto piccolo" fa decisamente schifo più di una cagata rateizzata per dissenteria, qui è diverso, fa pena con ghigliottina applicata al rallentatore. La Austen non piace neppure a me, l'epoca è però troppo diversa. Non puoi giudicare i suoi scritti come se fossero stati creati oggi. Quello che mi dà fastidio della scrittura odierna è la mancanza di coinvolgimento. Non dico che un incipit debba per forza ammaliare ma credo che una scrittura seducente sia come una donna che ci mette 300 pagine per dartela. Scusa il sessismo.
      Non scrivo per donne ma il concetto è quello. Non voglio annoiarmi neanche per una pagina. Ritmo, risate e considerazioni abbozzate, tutto poi si rimescola. Come scrittrore ho il terrore del finale perché non ho ancora capito la sua importanza. Se scrivo 300 pagine che ti piacciono ho fatto goal. Che Diavolo me ne frega della pagina conclusiva? Sei stata lì. Già, devo imparare a far finir le storie. Ogni storia che si chiude lacera l'autore perché l'autore stesso già sa di avere inventato il proseguio. Forse è per questo che non scrivo finali rilevanti. Il discorso è lungo. Esther, non mi dire che sei una grammarnazi come me.
      Andrea Castellini

  5. Sì! Che dire, hai ragione e ragione da vendere. Ma voglio provare a "mettermi dall'altra parte".
    Ma vedi, vuoi che chi ceda alle malie dall'autopubblicazione non sappia tutto quello che hai sagacemente scritto tu? (Azzeccato l'accostamento selfpublishing–>masturrbazione).
    Però perché lo fanno?
    Per cosciente incapacità di diventar scrittori?
    Per la robusta convinzione "di genio letterario incompreso"?
    Per lasciare ai nipotini un'insolita eredità che non vuole assolutamente arrogarsi il ttolo di romanzo?
    Chissà quanti altri motivi competitivi o meno.
    E pensare che qualcuno di questi spende soldini anche per una "ripulita" al suo scritto da un editor.
    Ecco, ora mi sono autocondannato all

    • Scusami, ma io nutro ancora qualche perplessità.
      Esempio, la signora Gai (che ora leggerò anch'io) qui è stata al centro di diversi commenti. E non è poco, no?
      "Parlano male di me? Ma che fa! L'importante è parlarne."
      (Andreotti docet)

  6. Non toccatemi "Ella Gai" per piacere! Una donna che più che Ella Gai dovrebbe chiamarsi AllaGai. E sì, perché ci ha proprio allagato le palle, permettetemi di dirlo! Io, che su tuentilains ci sto da una settimanella, ho visto un affannarsi continuo di gente che mendica voti per robe pietose dall'italiano bizzarro e dalla grammatica stesa a terra dal peggior serial killer di tutti i tempi: un'ignoranza da pandemia. Più che la Spagnola poté Internet, lasciatemi fare una citazione impropria. Parliamo dell'auto-pubblicazione: anch'io, sul mio blogghitello inutile ne sproloqui a cazzo. Non vorrei fare la stronza, ma ho notato che quando c'è un "autore" che si auto-pubblica mi ritrovo spesso al cospetto di un'immensa marea di coprolaliche stronzate. E passatemi pure il coprolalico, va. Non che Mondadori, Feltrinelli et similia agiscano meglio, beninteso! Ci sono certe pippe che fanno numero e che diventano persino Qualcuno nel vasto mondo della scrittura! Citiamone uno a caso e scateniamo l'inferno: Giorgio (aspè, si chiama Giorgio? Ho un vuoto a quest'ora…) FALETTI. E ho detto tutto!

  7. Irene, carissima, ma come! Non conosci l'incommensurabile e stronzosferico potere coprolalico del Faletti vraiter?? Ennò! Così offendi milioni e milioni di suoi fan! 😀 Roba da far impallidire una mozzarella! Il primo (e unico) da me letto si chiamava "Io uccido", se non erro. prestatomi al tempo dell'uscita della fatica letteraria del succitato cabarettista. 'Na roba che manco come carta igienica è lecito usare.

    • L'importo della ferita sarà in euro?
      Non si sa, anche perché a volte il personaggio americano di un altro suo libro dice che non "Ha una lira" o qualcosa del genere.
      Il libro di Pippo Russo è uno spasso. Andrea Castellini

    • Pensa che mi tocca dividere casa e talamo con un uomo che i libri del suddetto ex cabarettista li ha letti tutti quanti! (E nemmeno in edizione economica.) Però li ho nascosti bene in fondo alla libreria, dietro Il Cucchiaio d'Argento e le ricette della Parodi, che non voglio mica rovinarmi la reputazione…

    • Ha venduto 15 milioni di copie e forse di più in 10 anni solo qui in Italia. Quelli che han votato quello sono anche di più in 20 anni, consòlati.
      Andrea Castellini

  8. Andrea Castellini, su Facebook c'è una nota di Pippo Russo, in tal senso, che mette il dito nella piaga dell'incommensurabile coprolalico Faletti (o Fialetti, parafrasando le fialette di carnevale :D). Il signor Fialetti, dunque, assurge a grandezza da mitomane quando, in risposta a due traduttrici che facevano notare lo slang del piffero usato dal suddetto imbecille, dice: "15 milioni di copie vendute vi bastano come risposta?". Ma questo è un segaiolo incredibile, oltre che stronzo della peggior specie. Cioè, non solo non ammette, non fa mea culpa, ma è fiero della sua ignorantitudine 😀 Non meravigliamoci, poi, se sorgono, tipo clamidia o candida, le varie Ella Gai di tutto il mondo! Se lui può, allora anche io può, dice con logica stringente la Ella che è in ognuno di noi! Irene, ti compiango, hai tutto il mio appoggio. C'è la soluzione, però: quando la tua dolce metà è fuori (butterà la spazzatura, ogni tanto, no?), stermina, in stile Savonarola, le orrende copie. Al suo ritorno tu, tutta sorridente, dirai: "Amore! Hai visto che sorpresa? Il barbecue tira benissimo! Stasera per cena costolette" e gli darai una limonata coi fiocchi, così non capirà, esattamente, COSA tu abbia usato come combustibile. Per quanto concerne i partecipanti al Rizzoli-sfigo-contest: non perdeteci il sonno su Ella Gai e compagnia. Meglio leggere le perle di saggezza scritte sulle bustine dei Lines. Si impara sempre qualcosa sulla Luna o sulla sindrome premestruale 😀

    • Non ce l'ho con Faletti effettivamente ma con gli editor. Al primo libro del nome già famoso per una diversa carriera dovevano montare i radar. Non li montano neanche 10 anni dopo. Se un libro è scritto da Faletti è bello, punto, chissenefrega. Sarà una politica Editor – Dittatoriale perversa. Non so, quello che non mi piace del 90% degli scrittori è allungare il brodo e Faletti scrive proprio in quel modo. Anche il suo primo libro è allungato, che fretta aveva a quel tempo?
      Andrea Castellini

  9. Ella Gai – Nera come la lussuria
    In 4 pagine – quelle che Ella ci regala – ho trovato ciò che segue.
    1- Solo i dolci riescono a farmi calmare e ad appagare il mio stato d’animo
    (Non suona benissimo, vabbè)
    2- … non ho provato tutte le pasticcerie, però, posso dire. A mio parere, che i suoi dolci sono i migliori.
    (Due periodi son meglio di uno, si sa)
    3-Già solo la vetrina mette allegria a chiunque le osserva, …
    (Errore semplice, sono io il pignolo)
    4-Nessuno mi aveva mai detto, che una parte dei miei sogni corrispondeva ad una proposta di soldi …
    (Che scrittura creativa)
    5-Un brivido di freddo, mi fa gelare il sangue, gli alberi sono quasi ormai privi di foglie ed il mio cappotto rosso, ormai, non mi dà più tanto caldo, …
    (Mette due ‘ormai’ vicini e il secondo lo sottolinea tra due virgole, ma questa è proprio un genio. Tra l’altro se non avesse il brivido di freddo andrebbe in giro con un cappotto che le fa caldo, non è contenta?)
    6-“Non posso dire a nessuno di loro che Stephen Barney, il mio capo, mi ha fatto una proposta indecente, quindi cercherò di essere il più veritiera possibile glissando però su di lui.”
    (Il fatto di non voler parlare della proposta le suggerisce di essere il più veritiera possibile, a me pare stupendo)
    7-“George, come al solito è sempre pronto a spettegolare su ogni cosa per domani a quest’ora avrà già ricamato qualcosa, ma non fa niente.”
    (La virgola qualche cosa farebbe ma la scrittrice è lei)
    8- … assaggia con un dito la crema la cioccolato della torta …
    (Non è vero che è contorta, inverte solo le lettere)
    9-La mia piccolissima torta è bastata a farci litigare e ridere su chi mangiasse l’ultimo pezzo. Solo a fine serata quando: Andrew ed George sono andati via, …
    (Non lo so, per me lo fa apposta ma per fortuna scopro che usa anche i due punti in modo alquanto discutibile. A me piace la d eufonica senza concordia ma qui doveva almeno scambiare George prima di Andrew per funzionare)
    10- Mi siedo sul letto e prima che me ne accorga sto piangendo, e tra della mia amica.
    «Non lo so, che cosa ha pensato di me!» continuando a piangere.
    (Qui siamo al capolavoro, non posso commentare, c’è un mondo in questa frase)
    11-Allontanandomi dal suo abbraccio «Ma quali uomini? Chi.?.. cosa ha pensato di te ? Ma di cosa stai parlando? » asciugandomi le lacrime con le mani …
    (Ama il gerundio ma non è corrisposta credo, e poi la sequenza .?.. non è fantastica?

    Credo che Alessandro si divertirà parecchio se vuole recensire la trilogia.
    Andrea Castellini

    • Andrea, sommo Andrea! Il tuo veleggiar verso codesti mari m'è dolce quanto il naufragar (di Ella) verso un luogo mistico dai comuni mortali nomato CESSO. Andrè, ma veramente tu ti sei messo a editare 'st'immondizia? Ecchedè (dialettale foggiano) stiamo scherzando? Ma questa avrà fatto un copia/incolla. O, al massimo, avrà i neuroni (due) funzionanti a fasi alterne, come le targhe. La signorina scrive un rosa erotico e poi si esprime come una collegiale (nel terzo romanzo, incipit messo su 20lines). L'auto pubblicazione dovrebbe essere vietata per legge. Dovrebbe esserci la pena di morte del PC per questa gente. Ma tant'è: pubblicano, ingurgitano Harmony come tequila e si credono di essere persino capaci. Non c'è più religione.

    • Esther, ma è solo un divertimento. 4 pagine di insulti alla grammatica non è poi tanto. Comunque non ha scritto un 'rosa erortico' dal momento che la sua grammatica stenderebbe il pene di un 15enne di 10 centimetri. Non son d'accordo sull'autopubblicazione. Chiunque deve avere il diritto di farsi sputtanare qui e tutti dovrebbero rileggere almeno 3 volte prima di pubblicare. La scrittrice in questione è un clown per questo sito. Ha tradito prima sé stessa e poi i potenziali lettori. Ti dirò che potrei provare una forma di empatia per Ella. Se non altro sbaglia senza vergogna e continua a sbagliare senza volerlo o saperlo ammettere a sé stessa. Probabilmente è una donna dolcissima e piuttosto incapace. Non la odio Esther. Ha dei paraocchi efficacissimi. Non sono psicologo ma credo che sia la tipa che vorrebbe che la foresta Amazzonica fosse disboscata solo per i suoi libri. Poi l'editore l'avverte che avrebbe meno lettori; lei ci pensa un po' e conviene con l'editore sui milioni di copie sopportabili dal pianeta.
      Faletti avrebbe raso al suolo i parchi di Forlì ed annessa foresteria. Son contento che non abiti qui, per assurdo s'intende.
      Neanche tanto s'intende.
      Andrea Castellini

  10. Non ho nulla contro l'autopubblicazione ma se una ti regala le prime 4 pagine scritte così temo che il resto sia anche peggio.
    Andrea Castellini

  11. Quello che ha me dà proprio i brividi è vedere come queste persone riescano a racimolare pareri positivi, anzi pieni di entusiasmo! Bastano poche righe per accorgersi della pessima qualità di certi scritti, eppure la gente li legge, li compra, ne parla bene, dice di voler leggere persino il seguito. E' deprimente, non c'è altro da dire. E ancora più deprimente è che poi autori bravi che hanno scelto l'autopubblicazione (non perché è una strada facile ma per altre valide ragioni) finiscano sepolti e sommersi da questa spazzatura.

    • Non sono riassunti ma quarte di copertina. Non sono mai ridicole, gli scrittori di merda fanno quarte di copertina bellissime. Gli altri se ne fregano. Entrambi sbagliano. Questo lega lo scrittore di merda allo scrittore narcisista.
      Andrea Castellini

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