Roberto Cotroneo e il mistero dei commenti scomparsi

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Ho visto cose che voi umani non potreste immaginare:
scrittori dall’ano in fiamme per una stroncatura,
risposte alle cazzate di Cotroneo censurate sul suo blog.
E tutti quei commenti andranno perduti dal server. 
Come lacrime nella pioggia.

 

25 ottobre 2014. Il giornalista, poeta e scrittore Roberto Cotroneo pubblica un’invettiva contro chi recensisce negativamente i libri su Amazon. Vengo a conoscenza dell’articolo qualche giorno dopo e mi sorprendo nel constatare che tutti i commenti sotto quel post (scritto maluccio, peraltro) mostrano una certa approvazione nei confronti della scomunica. A quel punto decido di intervenire, inviando questo commento:

 

La moderazione dei commenti mi è sempre stata sulle balle. La sensazione che il blogger assurga al ruolo di cerbero, pronto a vagliare quali parole siano degne di uscir dalla gabbia e su quali debba calare la scure della censura è davvero antipatica. Ognuno a casa sua fa quel che vuole, quindi decido di affrontare la faccenda sul mio spazio virtuale, realizzando l’intervista a un cavernicolo.

 

 Passano giorni e giorni, il commento non viene ancora pubblicato. Mi chiedo se Cotroneo non abbia tempo per star dietro al blog o, semplicemente, non ritenga opportuno pubblicare le mie osservazioni. Ripeto: ognuno a casa sua è libero di far ciò che vuole, per carità. Ma da un uomo di cultura, autore di un articolo intitolato “I permalosi virtuali“, mi aspetto qualcosa di diverso. Forse sbaglio. Accade però che nei giorni successivi più persone mi dicano che i loro commenti, divergenti dalla posizione di Cotroneo, non sono mai stati sbloccati. Una di queste mi dice di aver sostenuto che, se vogliamo, anche il post di Cotroneo stronca in modo sommario un autore (Fabio Volo). Ma è Alessandro Madeddu a darmi la notizia che aggiunge una fastidiosa pulce a quelle che già popolano le mie orecchie da rozzo e sporco cavernicolo: il mio commento non risulta più “in attesa di moderazione”. Basito, corro a verificare le sorti del mio commento. Avrà fatto la stessa fine di quello del buon Madeddu? Doccia fredda: anche il mio commento è stato cestinato. Perduto, come una lacrima nella pioggia.

 

No, Roberto Cotroneo non può aver commesso una simile azione. Non può aver censurato volutamente solo i commenti non in linea con il suo articolo. Per togliermi ogni dubbio, decido di affidare al buon Piero Panozzo – utenza farlocca registrata al momento – il compito di scrivere parole di approvazione, di leccare le terga dell’Esimio utilizzando la parolina magica invidia. Ecco il testo del commento, inviato il 9 novembre:
Completamente d’accordo con l’articolo del Dott. Cotroneo. Credo che dietro queste stroncature si celino persone ignoranti e invidiose.
Passano tre giorni, non mi arriva alcuna notifica dell’avvenuta pubblicazione. Sono stato uno stolto, penso, a sospettare anche per un attimo che una persona così colta e autorevole utilizzi stratagemmi del genere per sottrarsi a una critica. Ma ti pare che Roberto Cotroneo possa star lì a selezionare i commenti da pubblicare in modo da rendere l’idea che tutti siano sempre e solo concordi con lui? Devo smetterla di essere così diffidente.

 

12 novembre 2014, ore 17:03. Mi arriva una notifica via email. Questa:
No, non può essere. Vado subito a controllare il blog di Cotroneo. Il commento farlocco ma concorde è stato pubblicato.
Come dovrei interpretare tutto ciò? Non ne ho idea.
Cito parole di Cotroneo nel suo post: “Di un mio libro è stato scritto che non solo è inutile (e pazienza) ma che è dannoso. Dannoso a casa mia è il Mein Kampf, non un un libro che racconta i processi creativi e della scrittura”.

 

Mentre si susseguono nella mia mente immagini di soldati intenti ad allestire roghi per moderare parole scomode, si fa vivo il mio solito dubbio. Un dubbio destinato forse a non ottenere mai una risposta: se anziché dannoso il libro fosse stato definito un capolavoro, Cotroneo si sarebbe indispettito? Avrebbe sostenuto con la stessa veemenza che capolavoro è Guerra e Pace, non il suo libro che racconta i processi creativi e della scrittura? Perché se un lettore è incompetente lo è sempre, sia che si esprima leccando nobili terga, sia che decida di esporre un parere poco lusinghiero.
Ai voi cavernicoli l’ardua sentenza. Nella mia tribù, però, queste si chiamano rosicate.

 

31 Commenti

  1. Che l'internet tenda a creare – o a dar l'impressione di creare – comunità con gusti simili ed idee affini è fuori di dubbio, e la moderazione nei commenti rafforza quest'impressione. Ma in fondo pure "dal vivo", quando esco e me ne vado al bar, mica cerco di circondarmi di persone che mi ritengono uno stronzo & che a mia volta ritengo stronze.
    Certo però che allora non si capisce bene a cosa servano i commenti sotto ai post, se poi uno non può dire la sua (ovviamente in maniera consona, ovviamente in maniera civile), se non può dissentire da ciò che nel post è stato scritto. Per quello c'è il tastino "mi piace", il commento dovrebbe essere un qualcosa di più. Poi a casa sua ognuno è libero di mettere le regole che vuole, anche le più assurde…

  2. Lei ha torto, è un sobillatore – oltreché rosicone – un incompetente e soprattutto un illetterato privo degli strumenti minimi per redigere una recensione, sicché non si lamenti se i suoi commenti vengono cestinati, e la smetta di nascondersi dietro un blog. E sorvolo su ciò che LEI pensa dei pelati.

    Dottor Taldeitali.

  3. Sono proprio curioso a questo punto.
    Il commento farlocco verrà quindi cestinato a seguito di tali rivelazioni, oppure rimarrà lì dove si trova… ma soprattutto sarei curioso di leggere una replica su questo tuo nuovo post.

  4. Faccio parte di quelli censurati da Cotroneo. Esprimevo in maniera tutto sommato civile il mio dissenso e sono stato trattato come l'ultimo dei troll. Che crudeltà.

  5. Devo essere proprio ignorante (o mi sto ignorantendo da qualche anno a questa parte) perché non conosco Roberto Cotroneo, ma certamente, da come lo presenti tu qui, non mi viene nessuna voglia di approfondire.

    Peraltro hai detto una cosa importantissima. Gli insulti non argomentati sono da deprecare, giusto, ma allo stesso modo certe lodi sperticate che non entrano nel merito dell'opera e che fanno pensare più a uno spam che non a un commento vero e proprio .
    E comunque, personalmente, mi irriterebbe di più un "6 grandeEEE!!!!!!, che non un "questo libro fa cagare".

  6. Sei un grande e quello che è successo è davvero ridicolo. Non so chi gestisca il sito di Cotroneo, ma di certo le linee guida le ha stabilite lui.

    Vorrei poi sapere perché il Mein Kampf è un libro pericoloso. Neanche un libro che spieghi come far saltare in aria una città può essere pericoloso. È pericolosa l'azione, non l'informazione.

    • Ciao Daniele,
      in effetti la frase sul Mein Kampf l'ho trovata piuttosto superficiale. Seguendo la stessa logica, anche i testi sacri dovrebbero essere banditi, dato che alcune interpretazioni hanno causato vere e proprie stragi.

  7. Quando ho letto il post di Roberto Cotroneo, ho alzato un sopracciglio ma ho preferito non commentare. Certo non concordavo, ma più frequento internet più mi passa la voglia di dissentire in casa d'altri. La mia opinione a riguardo, se vale la pena di essere espressa, la esprimerò sul mio blog in modo organico, e i lettori capiranno l'antifona, ho pensato.
    Ho deciso, sul mio blog, di moderare i commenti perchè so a quali picchi di indecenza possa arrivare l'utente medio di internet, e vorrei mantenere un'atmosfera piacevole nei miei spazi, per chi li frequenta secondo le regole. Ma non confondo la critica con la maleducazione. Non sono mai stata censurata, ma sono stata trattata malaccio da proprietari di blog che, magari, visitavo per la prima volta, solo perchè, con educazione, esprimevo un'opinione contraria alla loro. Questo non fa piacere a nessuno e i "simpatici padroni di casa", certamente, non ci guadagnano.

  8. Cotroneo ha più volte dato prova di una strana ostilità nei confronti di Amazon (vedi i suoi articoli pubblicati settimanalmente per Sette).
    Fermo restando che uno dei suoi punti è vero – cioè che esistono autori che si accaniscono sui colleghi per eliminare la "concorrenza" – il povero Roberto mi sembra tanto uno di quei vecchi nostalgici spaventati da questa incomprensibile, fredda, disumanizzante cosa chiamata Tecnologia.

  9. Anch'io avevo commentato l'articolo in questione e anche nel mio caso non solo non è stato pubblicato, ma addirittura eliminato. Amen, penso io. Ognuno a casa sua fa cosa vuole. Se preferisce cantarsela da solo, faccia. Di sicuro non leggerò nessun suo libro, né ulteriormente il suo blog.

  10. Per chi non lo sapesse dopo infiniti brontolamenti e polemiche, il Cotroneo ha scritto una commovente lettera di addio ed ha chiuso tutti i profili social tenendo aperto solo l'autoreferenzialissimo Blog…!!! Ha finalmente capito cosa fosse meglio per lui.

  11. Ciao, rimuoveresti questi due commenti – 22 luglio 2015 04:14 e 27 settembre 2015 12:07 – pubblicitari e fuori argomento? Anche il mio, così non ne rimarrà traccia. Grazie.

  12. Vedo solo ora questo articolo, ma non mi stupisce affatto. Io con Cotroneo ho avuto a che fare quasi ogni giorno per due anni. Era il direttore del master in editoria che ho seguito e anche lì, se ti mostravi d’accordo coi suoi punti di vista eri nelle sue grazie. Se osavi dissentire, peggio per te. Ovvio che io ero tra i “peggio per te”.

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