Ve l’avevo detto e ripetuto: per raggiungere il successo occorre speculare affrontare tragedie umane, strappando più lacrime di una cipolla di Tropea. E così, mentre scrivevate di elfi, orchi e vampiri, tale Simona Vinci ha conquistato il Campiello 2016 con una storia ambientata su un’isola-manicomio in cui venivano confinati sia malati di mente che oppositori politici. Due piccioni con un lager.
Chi volesse sorbirsene gustarne un estratto può cliccare qui. Forse un giorno troverò le forze per proseguire la lettura di questo libro oltre la terza pagina, per poterlo recensire con cognizione di causa. Tutti questi scrittori profondamente impegnati mi han causato una fastidiosa intolleranza a librerie e social, che ho tamponato con una massiccia dose di sana astinenza.
Ne son successe di cose, durante questa assenza. Chi era Charlie ora è incazzato con Charlie, un pazzoide arancione è diventato presidente degli USA e gente famosa sta crepando. Da Lemmy a David Bowie, da Dario Fo a Umberto Eco, da Bud Spencer a Veronesi. L’Angelino nazionale, in compenso, sta benissimo. Pare sia in atto una sorta di selezione naturale al contrario.
E voi, come ve la passate? State sciorinando le vostre preziose previsioni sui futuri equilibri politico-economici mondiali su Facebook e Twitter o vi siete decisi a riordinare la cantina?
Fatevi vivi, se il 2016 non ha falciato anche voi.
"Pare sia in atto una sorta di selezione naturale al contrario."
Cos'altro si può aggiungere? Non resta che prenderne atto.
Ho smesso di sperare su consiglio di Monicelli. Ora sto alla finestra…
Per ora sopravvissuto a questo 2016, ma non ho scritto nulla.
Mi farò recensire da te l'anno prossimo.
Nessuno scritto profondamente impegnato, giuro 🙂
Moz-
Datti una mossa, è da una vita che aspetto!
Ho appena scoperto il tuo blog e mi sto ammazzando dalle risate. Per lavoro ho a che fare ogni giorno con narratori onniscemi e leggerti è liberatorio!
Benvenuto Alfredo 😉
Bé, chi fa dell'ironia nichilista, come accade in questo blog, e come accade per i cervelloni che gli danno corda, non si rivela certo migliore. Si reagisce al vuoto con dell'altro vuoto. Un cordiale saluto.
Oddio… non ho letto la Vinci e in genere diffido di chi vince premiozzi italici, ma devo confessare che un'isola-manicomio (magari affidata alla penna di uno bravo e non troppo maestrino tristanzuolo o intellettualoide politicizzato) mi pare un po' più interessante di elfi, orchiti…ehm…orchi e vampirla… :-))
Ciao grandissimo Alessandro!
(Io tiro avanti, o almeno ci provo: a Washington ci vada pure Zio Carota, io son più contento di essere Zio Scriba :D)
Un abbraccio.
Ben ritrovato Zio! Son d'accordo con te, il contesto è potenzialmente interessante. Però quando il ricorso a certe tematiche diventa sistematico, il dubbio che si tratti di mera speculazione volta a strappare il consenso della critica è forte. In passato non succedeva con così tanta frequenza (pensa al premio Strega assegnato a "La chiave a stella". Ciao!
p.s. Quanto alla selezione naturale al contrario, sono anni che sostengo il darwinismo-reverse: l'uomo sta DIVENTANDO una scimmia, lo vogliamo capire? :-))))
Magari fosse solo questo… le scimmie sono inoffensive e hanno una "società" molto più equa e solidale della nostra. Però il paragone con gli "Yahoo" di Swift viene quasi naturale.
… Leonard Cohen -_- Su vivi vs morti, non è aria.
Viste le brutture tutte, gli obbrobri vari (senza una B, notare), ma perdiana… proprio quel libro ti devi leggere? o.O
Ciao Giò, ci sono tante brutture in lista di attesa… vedrai 🙂
Hai linkato quella che sembra solo una premessa, cos’ha che non va?
Che alla gente piacciano le "storie di vita" è un dato di fatto, può piacere o meno ma si chiama mainstream, non è colpa di chi le scrive.
Ciao Alessandro,
so di aver linkato solo un piccolo estratto, per questo ho specificato che per recensirlo con cognizione di causa avrei dovuto proseguire la lettura. Il problema è che il ricorso alle solite 3-4 tematiche è diventato così "sistematico" da darmi l'orticaria. Discorso soggettivo, per carità. Magari a qualcuno piace ancora leggere di lager, anoressia e discriminazioni varie. Io sto dalla parte di chi cerca ancora di reinterpretare la realtà, di fare arte comunicando qualcosa di significativo senza strizzare l'occhio in modo così plateale alla critica nostrana. Una scrittura onesta e meno ipocrita, insomma.
La tematica non è originale, su questo non piove, ma spesso a fare la differenza è lo scrittore.
Se il romanzo in questione fosse scritto da cani (cosa che ancora non sappiamo perché non l’abbiamo letto), allora avresti pienamente ragione e ci troveremmo di fronte al solito caso di successo immeritato, ma magari è scritto bene, e questo farebbe già una bella differenza!
Poi è vero che spesso l’arte e l’originalità non trovano né mercato né buona critica, ma così è la vita. 🙂
Vivi e vegetali come i baccelloni ultracorpi!
Sei il mio idolo.
Non riesci ad andare oltre la terza pagina?
Io mi fermo all'oscurità che sembra avanzare e gonfiarsi e inghiottire tutto.
eheh… sapevo che non sarebbe sfuggito. Questa storia avrebbe fatto incetta di portabanane 😀
Quando ricomincerai ad aggiornare con costanza?
Qui si sente la tua mancanza. 🙂
Ciao Chiara, ben ritrovata 🙂
Ci proveremo… il fatto è che simulare competenza non è facile quando scrittura e letteratura non sono affar tuo: di punto in bianco restiamo senza argomenti da trattare.
Weilà, bentornato. Nel frattempo ad esempio è nata una cricca di "letterat*" dedit* al dossieraggio e al bullismo letterario, per dire tanto che ho dovuto mettere il filtro di moderazione ai commenti del blog.
Mi sono scaricato e ho letto l'estratto del campiellavoro… e poi uno deve chiudere i blog, vero?
Resistenza, sempre, anche controvento.
Ancora vivo? Ormai, l'anno bisesto è da un po' che è finito.