La ricerca della pubblicità

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Che senso ha impegnarsi per sconfiggere l’analfabetismo se i potenziali lettori non verranno mai a sapere della tua esistenza?
Essere preparati non aiuta a vendere copie quanto può farlo il buon vecchio spam.
Tra il tuo ridicolo anonimato e un marketing  di successo c’è un grosso scoglio, imponente, spesso insormontabile. Tale ostacolo si chiama dignità. Dovrai liberartene al più presto se vorrai ritagliarti un posticino su cui posare stuoia e chiappone in quell’affollatissima spiaggia rovente chiamata mercato editoriale.

Ciao, ti andrebbe di visitare la fan page del mio libro? Ecco il link…
 
Se ti riesce difficile inviare messaggi di questo tipo a ogni tuo contatto nei social (ma anche a perfetti sconosciuti), vuol dire che il tuo livello di dignità è ancora troppo elevato affinché i tuoi sogni possano trasformarsi in solide realtà. Devi capire che il mondo è pieno di gente alla ricerca di qualcosa da leggere. Gente che mal sopporta i classici, o li ha già letti tutti. Guardalo come un gesto filantropico: consigliando la tua opera aiuterai queste pecorelle smarrite a ritrovare l’amore per la letteratura.
Nel tempo che hai sprecato leggendo “Il gatto nero” di E.A. Poe avresti potuto creare la pagina Adelino Scrittore Fanfulla e invitarvi tutti gli amici
 
E parliamo di un racconto brevissimo. Riprendere il libro di grammatica delle medie per imparare a usare quei cazzo di punti e virgola sottrarrebbe prezioso tempo al tuo spam. Per esempio, il tempo necessario a registrarti al forum di Amazon e pubblicare la sinossi del tuo capolavoro in ogni sezione, specie in quella riservata al supporto per la formattazione degli ebook.
Un altro esempio? Mentre sei qui a leggere questo post, qualche tuo concorrente sta leggendo un classicone. Quando lo sfigato di turno avrà finito di sorbirsi Delitto e castigo, tu potrai vantarti di aver messo su un blog e un profilo Twitter con ottocentomila follower.
Otelma Syndrome
 
Smettila di parlare di te in prima persona. E’ da perdenti. Usa il plurale, usa la terza persona, parla all’infinito… ma mai, mai più in prima persona singolare. È da umili, e gli umili non vanno lontano.
La faccia come il culo
Simula competenza e, se non sai un cazzo sulle correnti letterarie del passato, conia un nuovo termine e inaugura un’avanguardia. Ultimamente va di moda tutto ciò che termina con -punk, ma anche l’inquietantismo non se la passa male. Chi potrebbe accusarti di aver rinominato qualcosa che c’è già stato negli anni addietro? Le vittime dei programmi ministeriali son quasi sempre le stesse.
Le apposizioni: dimostra d’avercelo più lungo
 
Non puoi restare Maria Caterina Rossi. Maria Caterina Rossi è il tuo nickname da perdente. Rileggi con attenzione il tuo ultimo curriculum, quello che avevi consegnato all’Adecco tre mesi fa per quel posto da cassiera. Parliamone.
Scrivi? Sei una scrittrice.
Sei in grado di scrivere due cazzate in prosa e spezzettarle andando a capo ogni quattro o cinque parole? Sei una poetessa.
Alle superiori avrai studiato un po’ di inglese, no? Sei una traduttrice.
Cosa? Hai detto di aver fatto il liceo? Grandioso, sei anche filosofa.
E se hai anche un blog in cui hai scritto qualche recensione, fosse anche dell’ultimo Dylan Dog, sei chiaramente un critico letterario e anche un po’ giornalista.
Bene, è ora di lasciare tutti a bocca aperta con una raffica di apposizioni più letale di un kalashnikov. E’ il momento di presentare al pubblico la scrittrice, poetessa, giornalista, critico letterario, traduttrice e blogger Maria Caterina Rossi. Anzi, facciamo Marika, che è più fescion.
Chi vuoi che vada a indagare sui tuoi titoli?
Questi sono solo alcuni dei consigli da seguire per un marketing mirato ed efficace. Ma se non sei ancora convinto che i libri puzzino di vecchio e che sia l’ora di lanciarti nel social, se non sei disposto a rinunciare alla tua dignità elemosinando visite e mi piace, a fingerti colto, a parlare di te in terza persona come uno psicopatico, a fare sì che ogni riconoscimento o titolo di studio divenga un naturale prolungamento del tuo nome, allora… lascia perdere. Questo non è un ambiente per gente seria.

18 Commenti

  1. Bello e corrosivo. 'Vi salutiamo e benediciamo' di Otelma fa il suo effetto. Sul fatto di simulare competenze anch'io ho scritto qualcosa in merito qualche tempo fa, finiva che anche i tuttologi professionisisti non riescono ad affrontare l'idiota che parla solo di calcio. È semplicemente impossibile sviarli in quanto non sono semplici monotematici ma cretini severi, posto la paginetta? Posso?

  2. Appello tuttologico parte 1 di 2. – "Appello tuttologico. Mi voglio dedicare alla tuttologia, una scienza quasi esatta che tenta di convincere la gente che, a contatto con il tuttologo, lo pseudo scienziato risulti anche credibile. I tuttologi sono i candidati migliori per l'insegnamento della cultura generale. Sono infarinati di tutto, dalle malattie rare alla giusta installazione di pannelli fotovoltaici; dalla dieta adatta per ciascuno alla data presunta della futura dipartita su base statistica e calcolata sullo stile di vita esposto. I tuttologi spesso raccontano barzellette bellissime ma poco note; anche perché le hanno inventate loro. L'uomo che si interessa alla tuttologia solitamente è un depresso che si cura in solitudine leggendo e ricordando. Al pari di un artista che non crea o di un alcolista che non beve, il tuttologo sogna che la propria strada sia conoscere un po' di tutto nell’attesa di scegliere la propria strada. Ma non la sceglierà mai, il vero tuttologo è troppo eccitato da ogni bivio per scegliere. Al bivio precauzionalmente impara qualche cosa per poi rimandarlo – a calci – qualche metro avanti. La psicologia del tuttologo è complessa quanto la scarsa conoscenza che possiede in una qualunque disciplina specifica. Praticamente un giornalista. Il tuttologo ha però un lato positivo (abituato com'è a ripensare le posizioni che il tempo e la conoscenza stravolgono) che risiede in una base di partenza brillante finalizzata a deprimere qualsiasi slancio ottimistico. Il tuttologo onesto che vede nella preda sguardi sottomessi la rimanderà certamente a un professionista per il caso specifico. Il tuttologo infatti solitamente si accontenta di essere piuttosto apprezzato come giudice stragiudiziale senza voler essere neppure pagato. È opportuno diffidare sempre del tuttologo che chiede soldi o che dà falsi indirizzi. Diffidare inoltre dei tuttologi che hanno una storia sentimentale stabile da almeno un anno: solitamente sono un po' distratti, inclini al più cauto ottimismo e quindi poco aggiornati. Il tuttologo dovrebbe essere riconosciuto tale da una giuria di psichiatri ma al momento, la figura del tuttologo non appare come la vera priorità tricolore. In ogni caso il giudizio di una platea di psichiatri vale quanto quello di un tuttologo. Un bravo tuttologo, ad esempio, sa spiegare perché la cagnetta si faccia la cacca addosso nel caso indossi le mutandine monouso anti stupro. È pur sempre un’ottima invenzione per cani di sesso opposto, nessuna cacca sui marciapiede, nessuna castrazione, nessun sacchetto da portarsi appresso. Il tuttologo seduce e incanta con il suo super – io e dimostra senza errore alcuno dove si trovi la pompa di carburante più conveniente al momento. Quando un tuttologo interloquisce con un professionista evita sempre discussioni inerenti quella professione, non è mica scemo. Dal canto suo il professionista giudica il tuttologo uno psicopatico che sa parlare del più e del meno che non aspetta altro il momento giusto per deviare la conversazione in un campo sconosciuto al professionista. Fanno tutti così e non cambierà mai. Personalmente l'argomento che mi infastidisce di più è il calcio, tutti parlano di calcio e sviare dal calcio non è facile. Mi pongo comunque sempre la questione della vera utilità a sviare dal calcio un malato di calcio che pensa solo al calcio. Provo tristezza per queste menti desolate. Non ho mai conosciuto una persona vagamente intelligente parlare sempre di calcio e neppure coloro che li conoscono meglio di me hanno grande stima per questi monotematici idioti pagati zero per discutere sulla partita giocata o su quella da affrontare. Il tuttologo invece è un idiota tototematico che disquisisce su tutto con la vera classe di chi sembra onnisciente senza nulla conoscere.

  3. Appello tuttologico parte 2 di 2 – Comunque neppure un bravo tuttologo riesce a sviare un tifoso di calcio in quanto è semplicemente impossibile. Tirando le somme credo di sapere anche quando morirò. Tra i 55 e i 60. Da bravo tuttologo sono pronto a ogni domanda previa corretta esposizione del problema. Un bravo tuttologo non deve mai decidere per gli altri. Non sono giudice. Sono solo loro, oggi, i veri tuttologi". – Scusate la lunghezza.

    • Scusa, speravo che tu non rimanessi improvvisamente a cul busone camminando per casa alla disperata ricerca di carta qualunque.

  4. Sei il genio del male! conosco almeno un paio di sedicenti scrittori che hanno anche qualche strategia di marketing in più oltre a quelle che hai esposto. (E nel mucchione mi ci metto anche io ovviamente!)

  5. Mercoledì prossimo mio figlio andrà in gita scolastica. Mi occorre con urgenza il portabanana da mettere nello zainetto con il pranzo a sacco. Vi sarei grata se sbrigassimo in fretta questa formalità della premiazione e se per la spedizione usaste un corriere espresso.
    Mena mè!

  6. Ciao ragazzi, è da un pezzo che non rispondo. Comunque volevo fare una comunicazione di servizio che altrove non faccio, per rispetto alla "praivasi" della persona in questione. Andrea Castellini, sei uno stronzo 😀 Ti stimo, ma cazzo, potevi evitare la mia faccia sul book trailer 😀
    Detto questo, mi scuso con Alessandro, proprietario del blog, per l'uso improprio di messaggistica e scompaio nelle nebbie da cui son uscita. Saluti a tutti! :))

  7. Ciao a tutti, anch'io avrei da fare una comunicazione di servizio al mio vicino di casa che ha lasciato la spazzatura davanti alla porta e sono tre giorni che sta lì e per le scale c'è un tanfo di cadavere in decomposizione che ogni volta che apro la porta mi risale in gola la colazione, la cena e pure il pranzo del giorno prima. E poi, visto che mi trovo, vorrei pure dire all'ortoladro giù all'angolo che le pere argentine che mi ha fatto pagare sette euro al chilo erano tutte marce e che la prossima volta col cazzo che mi frega perché vado direttamente all' Esselunga. Chiudo ricordando a nonna Marcella che la pasticca rosa la deve prendere al mattino, meglio se a digiuno. Arrivederci a tutti, e scusate se ho abusato del mezzo.

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