“I’m safe with your love” di Tiziana Iaccarino

605

Attenzione: quest’opera è riservata a un solo pubblico adulto, in quanto sono contenute scene esplicite ma, soprattutto, periodi ipotetici che potrebbero urtare la vostra sensibilità.

Nel pruriginoso sottobosco della narrativa erotica, o presunta tale, pullulano donne assetate di sesso. Una di queste è Samantha, detta Sandy, protagonista del romanzo I’m safe with your love di Tiziana Iaccarino.

Sandy è ninfomane e cleptomane. Già dalle prime pagine, narrate in prima persona, terrà a ripetere ossessivamente che le piace il sesso e che la sua indole da strong independent woman la rende allergica ai legami. Calabrese di origine, si è trasferita a Roma lavorando come ragazza immagine in una rinomata discoteca del centro. Non chiedetemi il perché, ma tutto d’ora in poi sarà rinomato.

 Sarei stata costretta a quel tipo di vita, almeno fino a quando non avrei trovato qualcosa di meglio

La ragazza conosce una prostituta di nome Loredana. Alta almeno un metro e settanta, dai capelli biondo platino tinti male e gli occhi blu notte solo grazie alle lenti a contatto colorate, Lory doveva aver fatto girare la testa a un bel po’ di gente (dall’altra parte? Ndr) della Roma che contava.

Lory convince Sandy a farsi realizzare un book fotografico. Grazie a questo saggio consiglio, Sandy viene assunta come ragazza immagine fissa (sarà mica un manichino?) ma, soprattutto, ha la possibilità di fiondare le proprie parti intime su Antonio, un ragazzo moro dagli occhi tanto scuri da potercisi tuffare come su un letto, in piena notte. Il primo appuntamento di Sandy e Antonio offre al lettore una preziosa informazione, che sarà ripetuta fino alla nausea nelle pagine successive: Sandy non indossa mai la biancheria intima.

Durante la cena con Antonio, poco prima di iniziare una serie di approcci da cinepanettone,  la ragazza è protagonista della prima di una lunga serie di esperienze extracorporee:

I miei lunghi capelli castani scendevano lisci e lucenti sul fondoschiena.

Un particolare non da poco, su cui torneremo più avanti.

La protagonista definisce volgare il termine trombamici. Lei propende chiaramente per i francesismi, come quando sentenzia che Lory aveva scelto di continuare a strizzare i coglioni dei ricchi romani, fino a quando le fosse stato possibile (sic!).

La sventurata rispose

A causa di una lieve indisposizione da gravidanza,  chiede a Sandy di sostituirla per una sera: si tratterà solo di assecondare i desideri di un uomo danaroso ed esigente. Dopo qualche esitazione (il celebre rifiuto della chiamata del mentore da parte dell’Eroe) Sandy accetta: la tentazione di ricevere un giroconto da cinquemila euro, in barba alle norme antiriciclaggio, è troppo forte.

Il cliente, un certo Alex, è un affascinante figlio di papà. Nel descriverlo, l’autrice riserva una severa ma giusta stilettata al vacuo mondo della pubblicità:

Sembrava uno di quei modelli lanciati dalla solita campagna pubblicitaria destinata a fare il giro del mondo, grazie alle strategie di marketing di un’azienda che aveva il solo scopo di far apparire la società odierna migliore di ciò che fosse.

 

Alex è una persona raffinata e dotata di uno spiccato senso dell’umorismo. Lo dimostra fin da subito, quando Sandy le comunica di essere una sostituta:

«La mia amica non si è sentita bene e mi ha chiesto di venire al suo posto.»
«Venire?» ripeté, sorridendo e distogliendo per un attimo lo sguardo dal mio.

 

Il gentleman, durante il tragitto in auto verso una festa (fortunatamente c’era un autista, certe pratiche potrebbero essere pericolose durante la guida) afferra la mano della nostra eroina e se la infila nei pantaloni. Entrambi i personaggi, improvvisamente, manifestano i sintomi di una crisi d’asma:

Ci fissammo per un breve istante a labbra schiuse per incamerare la stessa aria.

Superato il momento di pericolo, si accoppiano con una passionalità che potrete immaginare.

Alex non aveva specificato a Samantha di che genere di festa si trattasse. Con l’impeccabile stile che lo contraddistingue, l’accompagna in bagno e la convince a far godere dei propri favori sessuali  un’intera comitiva, compreso un fratello di nome Carlo (notevole il Carlo parve intenzionato a traforarmi) con cui ha un rapporto controverso e conflittuale, come si evince dai suoi dubbi esistenziali:

«Ce l’ha più grosso di me?» chiese, avanzando una tesi di cui poteva già essere a conoscenza, dato il legame di sangue che aveva con l’individuo di cui stavamo parlando.

 

Ma Sandy non è una puttana, ci tiene a precisarlo. Questa orgiastica esperienza si rivelerà più traumatica del previsto.

The day after

La terribile esperienza a cui Sandy aveva scelto di sottoporsi la sera precedente, lascia degli strascichi morali e fisici nella ragazza («Mi brucia da morire quella parte.» cit.).

Dopo pagine e pagine di indimenticabili dialoghi e rapporti sessuali intriganti come un servizio sull’accoppiamento degli scimpanzè, qualcosa tra Sandy e Alex cambierà. L’emblema di questa evoluzione nel loro rapporto è l’esplicita richiesta, fatta dal gentleman alla protagonista, di indossare le mutande una buona volta. Le mutande sono un chiaro correlativo oggettivo: con la delicatezza di un bombardamento americano del ’44, l’autrice racconta che alla ragazza era capitato, in precedenza, di macchiare il vestito coi propri umori a causa della sfrenata eccitazione provata verso Alex.

E vissero felici e contenti?

Non intendo spoilerare: devo confessarvi che il finale avrei voluto celarlo anche a me stesso, per quanto avvincenti si siano rivelati trama, stile narrativo e personaggi. Una cosa è certa: non saranno soltanto Alex e Sandy a raggiungere una nuova consapevolezza, ma anche il lettore (Il sottoscritto ha capito che non leggerà mai più romanzi pseudoerotici).

Lo stile narrativo

Tiziana Iaccarino adotta il punto di vista della prima persona con esperienze extracorporee. La protagonista, per esempio,mentre parla con qualcuno, riesce a guardare i suoi stessi occhi.

Notevoli le descrizioni degli ambienti, degne della rivista gratuita  Affitti & Affitti. La prosa abbonda di espressioni come monolocale, immobile, bilocale, nonché di immagini come le seguenti:

Un ingresso di pochi metri quadri mi accolse all’interno di un salone molto confortevole, dai toni pastello: dal beige del divano in pelle al marrone del mobilio in noce, dal color tonno delle sedie disposte attorno a un tavolo dalla superficie in vetro, poco distante, all’arancio delicato dei bordi delle tende sottili, presso l’unico balcone che dava alla via principale.

Il ripiano del lavabo era in marmo rosa con venature bianche e la parete innanzi a noi si presentava completamente rivestita da uno specchio.
Sulla sinistra una cabina della doccia molto moderna si lasciava ammirare accanto ai servizi in ceramica bianca sospesi al muro.

Le scene di sesso sono raccontate con la raffinata tecnica dell’idraulico nei porno. Di erotismo ce n’è ben poco: la sapiente mano dell’autrice sa che chi lascia la via vecchia non sa quel che trova, quindi si affida saggiamente a cliché da Natale in Crociera.

I personaggi hanno il quoziente intellettivo di una plafoniera e questo aspetto si riversa sui dialoghi,  che non vi faranno rimpiangere la sala d’attesa del vostro medico di base. Al lettore più attento non sfuggirà un piccolo, ma importante dettaglio: quando un personaggio si rivolge in modo formale a qualcun altro, l’autrice utilizza le maiuscole di cortesia:

«Credo di doverLe raccontare molte cose, signora.»

Ogni uscita di casa della protagonista è accompagnata da una minuziosa descrizione di trucco e abbigliamento: forse, una strizzatina d’occhio alle intransigenti appassionate di fashion blogging.

Meritano una menzione d’onore i seguenti passi:

il mio abito […] scivolava leggero e sinuoso sulla mia pelle del tutto nuda

 

Volevo che le mie labbra fossero risultate invitanti a chi ne avrebbe notato la carnosa consistenza

In conclusione…

“I’m safe with your love” della scrittrice Tiziana Iaccarino, è uno straordinario esempio di trash-lit. Il tentativo di dare una dimensione erotica a un teatrino in cui si muovono personaggi dall’encefalogramma piallato sfocia in un narrato involontarimente grottesco e cafone, ricco di costrutti verbali raccapriccianti, nel quale non sfigurerebbero le celebri Patty e Selma Bouvier.

Esiziale, ma necessario: dopo la lettura, vi verrà voglia di esplorare generi del tutto diversi da questo.

 

5 Commenti

      • Quella della Giovane Holden gliel’avevo fatta notare anch’io, altrove. Al pari della famosa “duologia”, che ha graziosamente tolto, dopo esser stata bacchettata. D’altronde, una persona che “bazzica” il settore da vent’anni, come lei, COME poteva MAI sapere che la Giovane Holden fosse una casa editrice a pagamento? Suvvia, non essere crudele con Samantha e… scusa, non ricordo i nomi dei maschietti.
        Comunque, sbaglio o il tuo sarcasmo s’è un po’ appannato? Mi aspettavo strali peggiori… 😀

  1. Bentornato, mi mancavi da morire! 🙂
    Che dire, comunque ha un che di inedito nella scrittura e nel lessico, diciamo che pare l’evoluzione di tanti altri libri simili 🙂

    Moz-

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here