I figli come piaga sociale (per chi non ne ha)

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Lo ammetto: i bambini non mi piacciono, sebbene non entrerei mai in un asilo nido armato di lanciafiamme. Piuttosto, prenderei a randellate quella gente che, pur di potersi vantare di aver messo al mondo l’ennesimo Pinco Pallino, non si cura degli effetti devastanti del proprio egoismo sul prossimo.

 

Tempo fa, ho pubblicato un post intitolato “Dieci validi motivi per non fare figli”. Mi rendo conto che in un paese ipocrita e bigotto come questo, toccare la presunta sacralità della famiglia intesa come tizio, tizia e derivati possa sollevare delle polemiche. Ma chi se ne frega? La mia famiglia è composta dal sottoscritto, la sua compagna e tre gatti.
Non sono sposato, non voglio figli e sono certo che mai ne vorrò. Assisto impotente ai salassi che lo Stato opera sulla mia busta paga da cittadino celibe e senza figli a carico, leggo di una cintura nera di populismo che fa notare a Renzi che anziché donare ottanta euro alle neomamme dovrebbe costruire degli asili nido e quelle poche volte in cui sono costretto a recarmi in un centro commerciale devo gironzolare per un quarto d’ora nel parcheggio in quanto ai posti riservati ai disabili si sono aggiunti quelli per future mamme.

Non posso fumare una sigaretta leggendo un libro sulla panchina di un parco, perché è vietato in quanto ci sono i bambini. Al parco quasi sempre sarebbe vietato giocare a pallone o girare in bici, ma ovviamente non interviene mai nessuno. E quando i figli dei vicini rompono i coglioni strillando a qualsiasi ora, di fatto non esiste alcuna tutela.



Sulla terra siamo quasi in sette miliardi e mezzo. Abbiamo devastato un pianeta meraviglioso, stiamo distruggendo la biodiversità, ci facciamo la guerra perché le risorse iniziano a scarseggiare e noi siamo troppi, avidi e stronzi.
Riconosco che la burocrazia in Italia renda tutto complicato ed esoso, ma non capisco perché se si amano i bambini non si cerchi prima un’adozione. Una spiegazione, in realtà, ci sarebbe: egoismo. Come se mettere al mondo un figlio fosse sinonimo di realizzazione, anziché la potenziale giustificazione per tutto ciò che un genitore non riuscirà a concludere durante la propria esistenza.

Dicono tutti così, ma un giorno cambierai idea… Quante volte le persone che manifestano la volontà di non procreare si sentono ripetere questa frase? Quante volte vengono messe quasi nella situazione di doversi giustificare? Come se l’inseminazione fosse un obbligo, come se da ciò dipendesse la realizzazione di un essere umano.

Beato te, che te la puoi ancora spassare!


Questa è un’altra puttanata tipica, detta in genere dal genitore all’amico ancora a piede libero. Anche in questo caso il matrimonio e i figli – scelte che dovrebbero essere consapevoli – vengono vissute alla stregua di un cancro allo stadio terminale.

Non voglio dire che la gente che fa figli sia stupida, e tantomeno sminuire le opinioni di chi sostiene che “i figli siano la cosa più bella”, che “ti cambiano la vita” e altra roba simile. Dico soltanto che mi accontenterei se tale bellezza e tale cambiamento di vita ricadessero esclusivamente su chi se li è andati a cercare. E invece basta un solo neonato per rompere i coglioni a tutto il vicinato.

Quali sono le ragioni che spingono a mettere al mondo un essere umano (contro la volontà di quest’ultimo)?

  • incidente – sebbene oggi si sia molto più informati sull’importanza della contraccezione, è indubbio che qualcosa possa andar storto. E in quei casi c’è chi ritiene di doversi assumere le proprie responsabilità anche quando è da irresponsabili;
  • vita piatta – un buon modo per sfuggire al proprio vuoto esistenziale, che tende a farsi vivo proprio quando le cose son stabili e tranquille, è imputtanarsi la vita con impegni di ogni tipo. Uno di questi è costituito dalla prole;
  • credulità – ebbene sì: nel 2014 esiste ancora gente che ritiene il riprodursi una sorta di comandamento religioso;
  • mettere il guinzaglio al partner – specie se benestante;
  • avere una scusa pronta per giustificare i propri fallimenti – e declinare l’aperitivo al bar con gli amici;
  • accettazione sociale – un po’ ovunque, ma accade con più frequenza nei paesotti;
  • timore di restare soli durante la vecchiaia – cosa che, probabilmente, accadrebbe comunque.

Dove voglio arrivare con questo post? Sostenere la causa dell’estinzione umana? Sputare fango sulle sgravatrici seriali? Niente di tutto questo.

Alla gente comune sembra tutto normale. Normale che nel 2050 saremo più di dieci miliardi, normale che si continuerà a sottrarre spazio a tutti gli altri esseri viventi, impallinando lupi e orsi per timore di un’aggressione alle terga di qualche turista, ricoprendo di cemento ettari su ettari di verde per costruire altre strade e altri centri residenziali o commerciali, stremando ulteriormente un pianeta che non ce la fa più, aumentando gli allevamenti intensivi di animali-prodotto.
Madre Natura ce la sta mettendo tutta per farci capire che siamo delle teste di cazzo infestanti, ma ormai siamo una specie autoimmune, il cui prossimo obiettivo sarà l’immortalità.
Non mi piacciono i bambini, dicevo. E bambino lo son stato anch’io. Ce l’ho con gli idioti. E un idiota a cui viene data la possibilità di plasmare altri idioti a sua immagine e somiglianza è un idiota molto più pericoloso di un idiota comune.

 

Vorrei concludere questa serie di voli pindarici con un messaggio di solidarietà verso tutte quelle persone che almeno una volta si son sentite giudicate per il semplice fatto di non aver messo al mondo figli. Forse non vi piacciono i bambini, forse avete fatto considerazioni più profonde, forse, più semplicemente, non volete rotture di coglioni. A prescindere dalle motivazioni che vi hanno portati a questa scelta, vorrei essere il primo a farvi gli auguri. Perché i figli, si sa, sono una cosa meravigliosa, ma non avere tra i piedi né i propri né quelli altrui è una figata pazzesca.


42 Commenti

  1. non capisco perché se si amano i bambini non si cerca prima un'adozione. Una spiegazione, in realtà, ci sarebbe: egoismo.

    E finalmente qualcuno che lo dice!

    sebbene oggi si sia molto più informati sull'importanza della contraccezione,

    No, ObbroBBrio, qua ti devo contraddire. I ragazzini di oggi in fatto di contraccezione ne sanno come di tutto il resto che non siano i programmi della De Filippi, ovvero praticamente una beneamata minc*a. Non è come negli anni '90 in cui, fresca la piaga dell'AIDS, ci davano i libriccini di Lupo Alberto sui contraccettivi fuori da scuola (facendo sbarellare certe ministre beghine dalla voce stridula) e si facevano i corsi di educazione sessuale a scuola (giuro! mi è successo!). I bimbiminkia di oggi fanno a 12 anni robe che noi ci avremmo pensato diecimila volte, prima, a 20, ma in compenso in fatto di contaccettivi, malattie veneree e compagnia cantante sono delle capre assolute. Che anche questo è progresso, no? -_-

    timore di restare soli durante la vecchiaia – cosa che, probabilmente, accadrebbe comunque.

    Grazie perché mi confermi nell'abbattere l'unico scrupolo/paura che il mio non riprodurmi a volte mi presenta… 😀

    un idiota a cui viene data la possibilità di plasmare altri idioti a sua immagine e somiglianza è un idiota molto più pericoloso di un idiota comune

    Standing ovation.
    E per chi avesse dei dubbi: http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/pi-insopportabili-sevizie-subite-14enne-napoli-sono-86213.htm

    • In effetti devo darti ragione: sulla contraccezione sembra calato lo stesso sipario che ha fatto sparire l'informazione sull'HIV.

      Dove sono finiti tutti gli spot con cui ci bombardavano negli anni Novanta?

  2. Dieci +!
    Siamo, anche se è brutto dirlo e sarebbe bello sbagliarsi, le cellule tumorali che stanno soffocando questo (ex) meraviglioso Pianeta. Ma chi ragiona con le pigne cerebrali del delirio krescitoide ancora adesso non trova di meglio che predisporre dei "bonus bebè"!
    (Quando hai scritto "accade con più frequenza nei paesotti" non mi è venuto da pensare a sperduti borghi di provincia: mi è venuto da pensare alla vatikalia intera, al formicaio impazzito e impaziente di arruolare nuove formiche – vedi anche la pericolosa sòla dello ius soli – chiamato lobotom-italy.)

  3. Io non sono contraria all'idea di fare figli: mi piacciono i bambini e mi piacerebbe averne.
    Sono però decisamente ostile all'idea di famiglia veicolata da questa società ancora retrograda e bigotta che stigmatizza la convivenza, le coppie omo e, a tratti, anche il divorzio.

    • Non si tratta di rispondere a quadri, ma di farti notare che le sorti del pianeta dipendano anche dalle tue azioni. L'aria che tu avveleni con le sigarette che fumi è la stessa che io ed i miei figli siamo obbligati a respirare, così come le spiagge che molti utilizzano come posaceneri, i prati, i boschi, i marciapiedi delle città. Senza contare che tutte le malattie causate dal tabagismo (toccati che è meglio!) verranno curate dal sistema sanitario nazionale che tutti noi paghiamo. Avrei potuto commentare il tuo post con una valanga di obiezioni, e in un primo momento ci ho seriamente pensato, ma non sarebbe servito a farti cambiare idea sull'argomento. La nostra divergenza di opinioni è palese, le nostre vite sono palesemente diverse, ma questo non ti rende una persona migliore di me. Fattene una ragione.

    • Quindi suppongo che tu abbia la certezza che i tuoi figli non fumeranno, e i figli dei tuoi figli neppure. Per non parlare dei figli dei figli dei tuoi figli eh, perché la progressione diventa geometrica.
      Mi stai semplicemente dando ragione.

    • Se ti dessi ragione dovrei pentirmi delle scelte che ho fatto fino ad oggi, figli compresi!
      (Ti ricordo che se tu sei qui tra noi è per merito di questa "progressione geometrica"… )
      Non ho certezze in merito alle potenziali future dipendenze dei miei figli, come non ne ho sul fatto che decidano o meno di diventare a loro volta genitori, quello che so è che il mio impegno per farne degli individui responsabili è totale e costante e mi auguro che la loro vita sia serena come la mia. Non sono una persona religiosa (in generale non amo chi mi vuol far credere di sapere cosa sia meglio per me e per gli altri) e procedo secondo coscienza personale; mi è pertanto difficile immaginare che taluni individui siano migliori di altri. Mettersi in discussione e cercare di non giudicare a priori le scelte altrui non può essere che un bene.

    • come ho già scritto nel post, so bene di esser stato un figlio anch'io (sebbene né io né te abbiamo mai chiesto di esser messi al mondo). Il punto oggettivo, però, rimane: cosa accadrà quando sulla terra ci saranno venti milioni di abitanti? E quando arriveremo a quaranta? Perché questo è l'andazzo. E' scontato che la fine della biodiversità porta alla fine della vita, alla fine di un pianeta. Ed è (e sarà) un fatto, non un'opinione di un povero stronzo come il sottoscritto. Quando vedo immagini di allevamenti intensivi, per esempio, mi sale una rabbia atroce nel pensare a questo eterno olocausto, di animali trattati come prodotti per far fronte a una richiesta spropositata. Idem quando leggo di orsi o lupi impallinati perché "potenzialmente pericolosi", quando ormai non hanno più mezzo spazio vitale dove vivere in pace per i fatti loro.
      E la domanda che mi pongo è sempre la stessa: chi ci da il diritto di infestare un pianeta distruggendo e prevaricando ogni altra forma di vita?

    • Per quel che riguarda la crescita della popolazione mondiale, ti consiglio di dare un'occhiata a questi dati prima di parlare… http://it.wikipedia.org/wiki/Popolazione_mondiale
      "L'andazzo"non è proprio quello che ipotizzi tu: è aumentata la durata media della vita ma le nascite sono in continua diminuzione. In Italia poi, dal 1946 ad oggi, si sono praticamente dimezzate.
      Inoltre, il consumo di carne pro capite tocca cifre assurde, si parla di 120 kg annui, soltanto in Nord America, la cui popolazione rappresenta circa il 4% del totale degli abitanti del pianeta. Si tratta quindi di un problema tutto culturale e non di risposta ad una richiesta spropositata.
      Sul fatto che gli uomini distruggano l'ecosistema senza farsi troppi problemi e che a farne le spese siano sempre gli altri esseri viventi non posso che darti ragione; le nuove generazioni però sono molto più sensibili a questa tematica rispetto a noi, che siamo cresciuti nel mito della plastica e dello spreco, e dovranno farsi putroppo carico di tutti i nostri errori. Il futuro è nelle loro mani.

    • Ok, i numeretti che scorrono inesorabili sono d'effetto, ma i dati sono gli stessi. Per quel che riguarda il futuro del pianeta non mi risulta che le vecchie generazioni abbiano fatto grandi cose, anzi…

    • Ok, a parte le cifre e tutte le dimostrazioni, sta di fatto che per me, che non ho figli e non vorrò averne, quelli degli altri mi danno fastidio. Se vado in un negozio di giochi per console o pc (perché a 25 anni sono ancora appassionata di giochi) mi devo sorbire il bambino che strilla e che urla implorando la propria genitrice di prendere questo o quello. Se vado in un autogrill in autostrada devo farmi tagliare il passaggio da un bambino del cazzo che mi sfreccia davanti per correre chissà dove come un rincoglionito, poi se per caso lo spintono perché non l'avevo visto devo anche sentirmi in difetto se questo cade e si fa male. Sono in casa MIA e devo sorbirmi il bambino appena sgravato che piange dalla mattina alla sera, o i figli di quelli del piano di sopra che corrono come dei forsennati alle 4 del pomeriggio, alle 11 di sera, mentre studio, leggo o mi masturbo. Vado nel parco dove, oltre essere vietato fumare, è anche vietato usare biciclette, palloni e i bambini dovrebbero essere supervisionati da grandi. Il risultato è che io non fumo, non perché rispetti i bambini degli altri ma, perché rispetto il luogo naturale in cui mi trovo però di contro c'è tutto il resto: il pallone che mi risuona nelle orecchie e sono costretta a leggere 40 volta la stessa frase dl libro, i bambini che urlano, salgono sugli alberi e nessun genitore che gli dice di rispettare le regole e gli altri. Purtroppo, mi dico, il problema non sono i bambini ma chi li educa in questo modo. Ma possibile che tutti i genitori sono delle teste di cazzo?
      Detto questo rispetto chi decide di avere figli purché quei figli non entrino a contatto, in maniera così dirompente, con la mia vita.

    • Senza contare il fatto che se il figlio di un vicino viene nel mio giardino e mi sradica i fiori io non posso arrabbiarmi perché "E' un bambino, vuole giocare", però se il mio gatto esce e va nel giardino del vicino e fa la pipì, il mio gatto rischia di essere avvelenato perché rovina l'orto. Il risultato è che i miei gatti me li tengo in casa per paura che un vicino possa fargli del male e i bambini degli altri continuano a rovinarmi l'orto e la vita.

    • sono i genitori italiani, li lasciano crescere nell'anarchia pensando che così cresceranno liberi e non repressi, del resto si vede come è messa l'Italia anche a adulti

  4. Santa pazienza, scrivo un post e mi ritrovo il nulla assoluto perché dovevo fare l'accesso! Grrrrrr!
    In breve: non sono d'accordo sul tuo modo di pensare in merito ai figli, ma rispetto il tuo pensiero, così come sarebbe giusto che tu rispettassi quello di coloro che vogliono averne.

    • Bentornata da queste parti, cara Esther 🙂
      Mi spiace per il problema nella pubblicazione del commento. Il punto è: non è troppo facile barricarsi dietro il "tu non hai rispetto per" anziché argomentare?
      Io da chi dissente mi aspetto che i miei punti vengano smontati uno a uno.

      PS: la prossima volta che hai in mente un commento lungo, ti consiglio di scriverlo prima su un file di blocco note in modo da non perderlo se qualcosa va storto

  5. Come procedono le vendite del romanzo? Ho letto l'estratto che avevi messo a disposizione e devo dire che hai una buona penna. Il registro linguistico è degno di rispetto e mi sono sbellicata dalle risate nel leggere le storpiature dei vari e orridi cantanti da cui siamo flagellati. Però devo essere sincera e spero me ne perdonerai: non ce l'ho fatta a leggerlo tutto. Ho perso interesse lungo la via. Forse perché dopo qualche capitolo speravo in un evento deflagrante in merito ai truzzi, non so. O forse perché ero particolarmente stanca in quel momento.

    • La parte iniziale del romanzo (son 300 pagine in brossura, quindi è lunghetto) che viene offerta nell'estratto gratuito mi è servita soprattutto per imbastire il mondo narrativo, e le situazioni azione-rappresaglia si susseguono quasi esclusivamente lì. Mi spiace che tu abbia avuto la sensazione che la storia "non iniziasse", perché gli eventi scatenanti avvengono di lì a poco e comunque ho cercato di alleggerire la narrazione rendendola più movimentata di una semplice prefazione descrittiva (da qui la scelta di un esordio "in medias res").
      Grazie per aver scritto i tuoi pareri, sono importanti per capire come viene percepito ciò che scrivo.
      Per quanto riguarda le vendite, ce ne sono state, ma la visibilità è quella che è e bisogna attendere ancora qualche mese per tirare le prime somme.

      PS: da domani l'ebook sarà in download gratuito per tutto il weekend. Amazon mi offre la possibilità di utilizzare alcuni giorni di promozione gratuita ogni trimestre e ho pensato di sfruttarli ora per contare su un po' di condivisioni

      Alessandro

  6. Tranquillo, nell'era del post fast-food l'impotenza congenita è galoppante e l'infertilità segue a ruota. Madre Natura risolve sempre i suoi problemi… 😛

    P.S. Io un figlio invece lo vorrei, prima o poi, ma brucerei volentieri quelli dei vicini. Intendo proprio i vicini di parete, ne hanno due e rompono i c*!£%$%&Z!!

  7. Approdo qui solo oggi, e questo è il primo post che leggo. Beh, vorrei chiederti il permesso di stamparlo e mandarlo a tutti quelli che mi chiedono in continuazione "quando fai un figlio?". Sinceramente io trovo assurdo dovermi giustificare (qualcuno ha mai dovuto spiegare perché ha fatto figli?) e se è così adesso già mi immagino quando avrò passato l'età utile per figliare. La gente passerà il tempo a compatirmi e a chiedermi se mi sono pentita.

  8. Buongiorno!
    Non sono completamente daccordo su tutto, ma con qualche aggiustatina potrei dire un "mi piace" molto più convinta 🙂
    Non ho figli, non posso averne (convivendo con un'altra donna 😀 ) e non ne ho mai sentito questa necessità impellente!
    Hai perfettamente ragione quando dici che gli 80 euro di Renzi sembrano i bonus fascisti alle famiglie più numerose, ma ritengo che il problema dell'educazione e del rispetto dei bambini risieda quasi completamente nelle mani dei genitori (visto che alla scuola e al vicinato è stato tolto questo potere, io provengo ancora dalla generazione che si prendeva schiaffoni dalla maestra e schiaffoni dai vicini di casa quando servivano!). Ci sono bambini che mi piacciono e bambini che odio con tutte le mie forze, e lo tradurrei con "ci sono genitori responsabili e grandi teste di cazzo". Credo che il rispetto per quello che ci circonda, il rispetto delle regole, il rispetto della natura (etcetera), debba essere inculcato nelle persone sin dalla tenera età, mentre quello che vedo, purtroppo sono solo esseri irrispettosi di tutto e di tutti (adulti o bambini che siano).
    Mi fermo qui, perchè sarei ripetitiva e scontata, e confermerei solo le altre cose che hai scritto. Ti dico solo che il parcheggio rosa, di cortesia, piazzato davanti alla stazione per le neomamme e per le donne incinta…è rigorosamente da me occupato se libero: se una donna incinta o una neomamma non ce la fanno a fare 50 metri in più per parcheggiare dove parcheggiano tutti, possono tranquillamente starsene a casa in malattia e non rompere le palle ai pendolari!
    I miei ossequi 🙂

  9. Ti amo! Hai detto tutto ciò che ho sempre pensato anch'io.
    Aggiungo solo una nota: prima ancora che per mancanza di cibo, creperemo tutti per mancanza di ossigeno. Noi siamo sempre "più in troppi" (e noi da ossigeno produciamo anidride carbonica) e per il nostro agio facciamo fuori sempre più piante (che da anidride carbonica producono ossigeno). In breve: stiamo finendo l'aria.
    Ed ecco perché è, non geniale, ma appena sopra il valore di QI=15 quella di imporre al massimo un figlio a coppia (e bonus grandiosi a chi non ne fa), in modo da far tornare nei ranghi la popolazione mondiale.

    Poi ribadisco: i figli se li "goda" chi se li fa. Se se li fanno loro e poi pretendono di sbolognarli a me (o di farne pagare a me le conseguenze), sono in totale diritti di estrarre un bastone e far fuori a sprangate i figli e i genitori rinco che non li sanno tenere al guinzaglio ^^
    V

  10. forse sarà un caso, ma tra tutta la gente che conosco, quella che ha avuto figli mi sembra la meno interessante, salvo rarissime eccezioni
    non so, hai presente quella gente che conduce una vita banale e stereotipata, quei conoscenti che ti dimentichi dopo tre secondi chi sono e cosa fanno, quella che giocava a fare la ribelle ma passata una certa età è diventata peggio dei genitori sessantenni, quella che è sempre stata prevedibile e inquadrata, quelli di estrazione sociale medio-bassa che hanno ancora come riferimento il matrimonio con l'abito bianco e i pargoletti da sfoggiare, oppure ancora l'amico benestante che si è fatto incastrare dall'arrampicatrice di turno, l'amica eternamente invidiosa delle amiche più fortunate che ha dovuto copiarle anche in fatto di figli ecc ecc
    questo è il panorama che mi circonda, sono onesta
    mi pare che più sale il livello culturale e sociale meno c'è interesse a fare figli e meno che mai a mettere su la famigliola tradizionale
    poi ci sono quelle famiglie di subumani che mettono al mondo bambini che cresceranno senza regole, educazione, cultura e diventeranno a loro volta adulti arroganti, fastidiosi, inutili, su quelli non occorre commentare…
    insomma la questione è controversa, per quanto mi riguarda permetterei di fare figli solo a chi è in grado di far crescere nuovi adulti in grado di dare un contributo di qualità all'umanità, so quanto sia un'utopia, ma tant'è, per me

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