Buon compleanno Gesù!

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Vi chiedo di chiudere un occhio per eventuali errori o refusi, ma ho scritto e pubblicato questo racconto natalizio da ubriaco. Da buoni cristiani, so che mi perdonerete (cit. Bill Hicks).
Buona lettura!


«E anche questo è sistemato» disse il Messia, lasciando cadere a terra il panettiere ormai privo di sensi.
«Cristo…» disse Tony il Belva, le cui sopracciglia si erano corrugate sulla fronte bassa alla vista del grembiule intriso di sangue e farina.
«Che vuoi?» gli si rivolse Gesù, guardandolo in cagnesco.
«Niente, niente».
«Non nominarmi invano. Mi stanno già fumando le…».
Il Belva portò le mani avanti, scusandosi per l’imprecazione.
«Senta signor… signor…» balbettò il panettiere, dopo aver sputato un paio di incisivi.
«Gesù Cristo» ringhiò il Messia.
«Senta Cristo, non siamo mica a Little Italy. Non ho idea di come si preparino gli arancini».
«Senti, allegro mugnaio di sta’ gran fava» rispose Gesù, del tutto fuori di sé. «Ti avevo detto “vegetariano”, o sbaglio?».
«Ma…non ci ho messo carne!».
«Allora spiegami dove viene coltivato il tonno… da quale dannato albero l’hai colto».
«Ma… credevo che…».
«Porgimi l’altra guancia».
«No, la prego!».
«Ho detto porgila!».
E così Gesù dette inizio al secondo pestaggio, andandoci così pesante che alla fine al povero panettiere non restarono più guance da porgere. Era ormai tarda sera quando il Messia lasciò il locale, seguito dal Belva e da Gioele, detto “il filosofo” perchè nell’Ottantaquattro era riuscito a coniugare un verbo al congiuntivo. Grazie a tale investitura era l’unico a poter contraddire il figlio di Dio senza rischiare il linciaggio.
«Secondo me hai esagerato» disse Gioele. «E’ un giorno speciale, dovresti prendere le cose più easy».
«L’hai fatto di nuovo» rispose Gesù.
«Sgridarti?».
«No, hai di nuovo oltrepassato la soglia dell’Indicativo».
«E allora?».
«E allora dovresti calmarti anche tu, a furia di sforzarti per parlar bene ti verranno le emorroidi. È Natale, mica la Pentecoste!».
«Il solito stronzo» borbottò il filosofo, mentre il Belva ridacchiava. «E io che stò qui ad ascoltarlo».
Cristo dette un’occhiata all’orologio, poi annunciò preoccupato: «dobbiamo muoverci. La consegna è tra mezz’ora».
«Ma stò tizio lo conosci? Dici che è affidabile?» domandò il Belva, frugandosi le tasche alla ricerca di un mazzo di chiavi.
«Basta con le seghe mentali. Easy, no?» disse Gesù, dandogli una pacca sulla schiena.
Il tamarratissimo Hummer color fucsia sfrecciò per le vie di Manhattan, per poi raggiungere l’oscuro autosilo dove avrebbe avuto luogo l’appuntamento.
«Ok, scendiamo» disse Gesù, vedendo un uomo con una grossa valigia avvicinarsi al fuoristrada.
«Come stai, vecchia canaglia?» salutò lo sconosciuto. «Ti ho portato roba davvero buona, altro che il talco dei tuoi amichetti!».
«Sapevo di poter contare su di te» rispose Gesù, aprendo la valigia per sbirciarne ansioso il contenuto.
«Otto chili» disse l’uomo. «Ma devo dirti una cosa…».
«Cosa?».
«Buon compleanno, figlio di una buona donna!».
Un intreccio di abbracci e baci ai limiti dell’eterosessualità coinvolse il gruppetto di buontemponi, che non si resero conto dell’arrivo di un’auto scura alle loro spalle.
«Gli sbirri!» urlò il Belva, estraendo la pistola.
«Fermo, Belva» gli intimò Gesù.
«Mani in alto!» gridò uno degli agenti con il megafono. «Siete in arresto!»
«Loro non sanno cosa fanno» disse il Messia, voltandosi verso l’uomo della valigia. «Ma tu, Giuda, sei il solito pezzo di merda!».

27 Commenti

    • Senti: io ti faccio un complimento e tu mi deridi? Spero che non sia perché ti ritieni superiore ai cattolici, perché in questo caso saresti un'idiota assoluto: non è che chi ha idee diverse dalle tue ha torto a priori.
      Sulla religione non esistono prove, ma nemmeno sulla falsità di essa: nel momento in cui dici "credo in Dio", ammetti l'esistenza di un essere che non riguarda il mondo materiale. La stessa scienza non dice nulla di Dio: si limita a dire che non fa agire gli eventi, in altre parole che non è utile dal punto di vista puramente materialistico. Quindi, uno o ci crede o non ci crede (o non si pronuncia o se ne frega -c'è chi lo fa), e nessuno ha il diritto di sentirsi superiore per le sue idee.
      Se è proprio perché ritieni di aver ragione a priori, sappi che non così, e chiedo le tue scuse non per le tue idee, ma perché mi hai deriso, ed educazione vuole che chi derida poi chieda scusa, chiunque sia il deriso. A meno che, ovviamente, tu non conosca la parola "rispetto". Se è così, dimmelo subito: ho altro a cui pensare invece di rispondere ad uno che pensa di essere superiore.

    • Non la sto deridendo anzi, sono serissimo. La prego, non si talebanizzi, non si lasci esplodere (perlomeno non in questa sede).
      Dal suo commento ho evinto una conoscenza "intima" del Signore da parte Sua, ergo ho dedotto che potesse porgergli un saluto e ringraziarlo di esistere.

    • A me sembra che mi stia prendendo in giro di continuo. Sappi, allora, che il cattolicesimo punta proprio ad avvicinarsi a Dio.
      Non è cattolico? Non è affar mio. Non me la sto prendendo per le mie idee, figuriamoci, ma perché mi sento preso in giro come persona per esse.

    • A me sembra che mi stia prendendo in giro di continuo. Sappi, allora, che il cattolicesimo punta proprio ad avvicinarsi a Dio.
      Non è cattolico come me? Non è affar mio. Non me la sto prendendo per le mie idee, figuriamoci, ma perché mi sento preso in giro come persona per esse.

    • Ma no, si figuri. Resto solo basito di fronte alla Sua partenza in quarta, La vedevo lì lì pronto a farsi esplodere in piazza, facendo una strage di innocenti.
      Vado d'accordissimo con i cattolici. Specie con Giovanardi.

    • Ho l'impressione che o mi sta proprio prendendo in giro, o ha frainteso qualcosa: io non sto dicendo "noi cattolici abbiamo ragione", ma "su questi argomenti, nessuno può dire di aver ragione a priori"… è questo che vuol dire "fede"

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